“Che cos’è una scuola calcio se proviamo a guardarla con gli occhi di un bambino?”
La risposta non è semplice, ma sicuramente l’obbligo per un istruttore ( e di una scuola calcio in generale) è quello di costruire un luogo in cui i bambini possano vivere un’infanzia ed una preadolescenza nel modo più proficuo e sicuro.
Il cambiamento socio-culturale sta diminuendo sempre più il tempo che i ragazzi trascorrono nei cortili e per strada con conseguente diminuzione dell’apprendimento delle e capacità “coordinative” .Per questa ragione , gli istruttori, non devono anticipare in maniera precoce, insegnamenti specifici del calcio, ma devono rivolgere un’attenzione particolare (soprattutto nei primi anni di scuola calcio) ad attività motorio-coordinative.
Le capacità coordinative rappresentano presupposto fondamentale al fine di avere le basi motorie per poter costruire l’aspetto tecnico, tattico ed atletico del calciatore.
Una conseguenza alle riflessioni appena fatte, porta a considerare un altro aspetto fondamentale che un ‘ istruttore deve tener sempre presenta nella realizzazione della struttura di una seduta di allenamento: IL MOVIMENTO, “non esiste gioco senza movimento”.
Se ci riflettiamo , quando i ragazzi sono in movimento durante la giornata?
il presupposto del movimento , induce l’istruttore a delle scelte nella realizzazione della seduta di allenamento:
- Il tipo di esercitazione che andranno ad eseguire i ragazzi deve essere un giusto compresso tra carico metabolico e carico cognitivo, detta in parole povere, il carico di un esercizio è dato da
Carico totale = Carico metabolico + Carico cognitivo
Dove il carico metabolico rappresenta la fatica “fisica” che i ragazzi devono fare (corsa), mentre il carico “cognitivo” è la fatica del “pensare”.
In relazione al movimento, se si eccede nel carico cognitivo, i ragazzi saranno portati a “non muoversi” perchè impiegano troppe energie per pensare, d’altro canto però se non li stimoliamo dal punto di vista del pensiero , non li stiamo allenando a ragionare.
2. La struttura dell’esercizio deve ridurre al minimo i tempi di attesa (di questo parleremo anche in un articolo dedicato al tempo di apprendimento attivo)
Creare dunque un ambiente (inteso in questo caso come la seduta di allenamento) , in cui il bambino riesce nello stesso tempo a divertirsi e migliorare, è un obiettivo che gli istruttori devono perseguire, con la consapevolezza che ci sono molte variabili da considerare.
Il compito di un istruttore, anche se all’apparenza potrebbe non essere evidente, è molto complicato e richiede una grande attenzione nei comportamenti e nei feedback che i bambini forniscono durante la seduta di allenamento.
Ti invito come sempre a commentare l’articolo